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Juri Ragnoli ed Elena Gaddoni vincono la Plan de Corones Mtb Race (BZ)


All’ombra dei Monti Pallidi, così chiamate le Dolomiti patrimonio dell’umanità dal 2009, si è svolta l’edizione numero uno della Plan de Corones Mtb Race. Partenza e arrivo nel paesino di San Vigilio di Marebbe, Plan de Mareo in ladino e Sankt Vigil in Enneberg in tedesco. San Vigilio si trova a 1201 metri di altitudine in un’ampia conca dominata dal Plan de Corones (2.275 metri). La partenza è avvenuta in perfetto orario alle ore 9.00, dal centro storico di San Vigilio di Marebbe, a dare il via, Manuela Möelgg, testimonial dell’evento che oggi non ha corso per qualche problema alla schiena: “Oggi mi sarebbe piaciuto molto gareggiare, ma ho preferito riposarmi perché ho pedalato molto in quest’ultimo periodo e ho un po’ di mal di schiena. Spero che il percorso sia piaciuto ai bikers e che tornino il prossimo anno, io lo trovo fantastico e non lo dico perché sono di parte”.In prima griglia tutti i migliori atleti italiani di specialità, con la maglia Tricolore Juri Ragnoli, Leonardo Paez, Alexey Medvedev, il trentino campione del mondo Marathon 2004 Massimo de Bertolis, il “cannibale” delle lunghe distanze Marzio Deho e ancora gli altoatesini Mike Felderer, Joahann Pallhuber, Johannes Schweiggl. Circa duecento gli atleti al via, divisi tra i due percorsi.Sono due i percorsi che possono essere scelti “in corsa” uno di 67 km con un dislivello di 3.500 metri (Kronplatz Marathon) e uno più corto di  50 km e 2.230 m di dislivello (Kronplatz Classic).Si entra subito nel vivo della gara con la prima salita di circa 8 km che porta al Passo Furcia, da dove inizia la cronoscalata (5 km) verso la vetta del Plan de Corones (2.273 mt), la salita che ha visto il passaggio per ben tre volte del Giro d’Italia e Gpm della gara di oggi. E’ Daniele Mensi della Scott a transitare per primo con circa 40” di vantaggio su Medvedev, Paez e Ragnoli. Allo scollinamento, Paez si stacca per i crampi. Nella gara femminile è la Giacomuzzi a transitare in testa seguita da Elena Gaddoni. Sulla seconda salita, in località Geiselberger (35 km di gara), Paez si riprende e si stacca Mensi che accusa un ritardo di circa 30”. Alla fine dello scollinamento in località Ciamaor, è Juri Ragnoli in testa alla corsa e, a una manciata di secondi, Paez e Medvedev. Sulle ultime due asperità, siamo a circa tre quarti di gara, Ragnoli incrementa il suo vantaggio su Medvedev e Paez che, oltre ai crampi, accusa anche una foratura e lascia via libera al russo della Corratec. Arrivo a braccia alzate per la “giovane” maglia Tricolore, secondo a meno di tre minuti, Alexey Medvedev e terzo il colombiano della Bianchi, Leonardo Paez. Nel frattempo la gara femminile vede in netto recupero Elena Gaddoni sulla Giacomuzzi, recupero che si trasforma alla fine in un vantaggio di oltre sette minuti. Nella gara corta, i protagonisti sono Johnny Cattaneo e Lorenza Menapace che chiudono i 50 km previsti, rispettivamente in 2.18.02 e 3.02.50. Lo snow boarder Erlacher era partito per affrontare e completare il percorso corto ma una caduta lo ha fermato: “Sono caduto in discesa, nulla di grave, sulla neve ci si fa meno male però. Ho continuato a pedalare ma ero sofferente e mi son dovuto fermare. Peccato perché mi stavo divertendo, anche se il mio peso non è adatto a questo sport e ho faticato sulle salite.Cattaneo ha scelto il corto per un problema alla mano a seguito di una lussazione al dito: “Scenari bellissimi-commenta Cattaneo all’arrivo-la bella giornata, inoltre, ci ha aiutato. Ero partito per il Marathon ma poi, la mano ha cominciato a darmi problemi e ho girato per il corto. Percorso tutto ben segnalato e ristori ben forniti, l’organizzazione è partita con il piede giusto. Sono convinto che questi percorsi così duri, quasi estremi, siano il futuro della mtb”.Lorenza Menapace: “Stamattina ero partita per il corto, sono reduce da una bronchite e non me la sono sentita di affrontare i quasi settanta chilometri del Marathon. Questi scenari mi hanno emozionato e dato una carica incredibile, mi sono divertita molto, gara fantastica, ci tornerò di sicuro”.La parola ai protagonisti del Marathon:Juri Ragnoli, campione italiano in carica, originario di Erse-Brescia classe 1988: “Percorso bellissimo, panorami mozzafiato, è da tre giorni che mi sto godendo questo posto. All’inizio, lungo la prima salita ho faticato, le gambe non ne volevano sapere di girare. Sulla seconda salita ho cominciato a recuperare e a raggiungere la testa della corsa. Sono andato in fuga verso la metà della seconda salita, a circa 35 km di gara. Purtroppo non conoscevo il mio vantaggio e ho sempre mantenuto un ritmo alto per paura che da dietro mi riprendessero. E’ un gran momento per me e quindi lo devo sfruttare al massimo. Domenica sarò alla Dolomiti Superbike, amo i percorsi duri di montagna”.Alexey Medvedev, classe 1983, di nazionalità russa, da parecchi anni in Italia, gareggia con una squadra veneta, l’Elettroveneta Corratec: “Molto bello il percorso, non molto tecnico, le salite erano lunghe e pedalabili. Sono andato un po’ in crisi sul tratto tecnico, dopo circa 38 km di gara, poi mi sono ripreso e ho recuperato. Pure io domenica parteciperò, per la prima volta, alla Dolomiti Superbike”.Leonardo Paez, classe 1982 di nazionalità Colombiana, gareggia per il Team Bianchi: “Oggi non è stata una gran giornata, prima i crampi che sono iniziati lungo la seconda salita, poi ho forato, insomma la fortuna non è stata dalla mia parte. Il percorso, ad ogni modo, mi è piaciuto molto, adatto alle mie caratteristiche, in altre condizioni avrei fatto sicuramente un risultato migliore, oggi va bene così”.Elena Gaddoni, classe 1980 di Lugo di Romagna, ha al suo attivo due titoli italiani di specialità Marathon: “Un percorso sicuramente impegnativo, tanta salita come piace a me e discese non tecniche, insomma, non potevo non vincere oggi con un percorso così perfetto per me. Non sono partita forte perché sapevo che era dura arrivare alla fine. Ho ripreso la Giacomuzzi a circa 40 km di gara e poi ho sempre incrementato il mio vantaggio. Bella gara, bel posto, conto di tornarci”.Migliore altoatesino giunto all’arrivo del Marathon (quinto assoluto) è Joahann Pallhuber. Gli altri altoatesini in gara giunti tra le prime venti posizioni: Klaus Fontana decimo e Laner Andreas 14esimo, ventesimo Mike Felderer, in questo momento non in piena forma.

Primi cinque Marathon maschile1 Juri Ragnoli (Scott Racing Team) 3.21.372 Alexey Medvedev (Elettroveneta Corratec) 3.24.253 Leonardo Paez (Gewiss Bianchi) 3.26.254 Massimo De Bertolis (Team Volvo Cannondale) 3.31.295 Joahann Pallhuber (Silmax Cannondale) 3.33.15

Podio femminile Marathon1 Elena Gaddoni (Frm Factory Team) 4.18.492 Elena Giacomuzzi (Uc Caprivesi) 4.29.283 Andreeva Vera (Team Protek) 4.49.01  

Ufficio Stampa Plan de Corones Mtb Race

classifica Plan de Corones Mtb Race

Marco Ceste